Le porte del Paradiso

Capo Montesanto é l’incontro tra il Golfo di Arbatax e il Golfo di Orosei e appare in lontananza appena lasciato il porto turistico di Santa Maria Navarrese. Qui le falesie si addolciscono prima di incontrare il mare: le imponenti pareti lasciano il posto a “muri” di roccia piuttosto bassi, che arrivano a misurare anche meno di dieci metri: è il punto della Costa di Baunei dove le falesie sono più basse, e lasciano una via di accesso alla montagna nonostante l’assenza di una spiaggia.

Punto di incontro tra due golfi diversi, di Arbatax a sud e del Golfo di Orosei a nord, si dice che Capo Monte Santo debba il suo nome alla difficoltà di navigazione delle sue acque, specialmente nel passato più remoto. Subito a nord del Capo vi sono i Montes Insanes, altissime pareti calcaree a picco sul mare che sfiorano i cinquecento metri di altezza; citati in numerosi scritti molto antichi, sembrano essere particolarmente famosi proprio a causa di numerose tragedie in mare. Tra Capo Monte Santo e i Montes Insanes sorgono due “fiordi”, Portu Quau e Portu Pedrosu, denominati “porti” in sardo. Il primo, Portu Pedrosu, in italiano “porto di pietra”, è un’insenatura che finisce con una piccola insenatura di roccia e ciottoli, da cui il prende il nome. E’ un fiordo dalle dimensioni ridotte, che può essere percorso da imbarcazioni di modeste dimensioni.
Il secondo, Portu Pedrosu, è invece un altro tratto della costa ben conosciuto dai Carbonai toscani, che lo percorrevano in tutta la sua lunghezza per imbarcare il carbone prodotto nelle montagne intorno a Capo Monte Santo. Questo fiordo viene chiamato in italiano Cala Tramontana dai pescatori della zona, è più grande del primo e fu teatro di un tragico episodio negli anni sessanta, quando una nave, il “Levante”, si rifugiò al suo interno cercando inutilmente riparo.
A poca distanza verso sud da Capo Monte Santo sorge la Grotta dei Colombi, il cui nome deriva proprio dalla forte presenza dei colombi. La natura, comunque, non si risparmia mai. Questa grotta, ammirata da lontano, ha appunto la forma di un colombo in volo con le ali spiegate.
La vita all’interno della grotta e nelle sue vicinanze pullula. La grotta, casa dei colombi, sorge alla base di una parete calcarea che sfiora i 350 metri di altezza, tra le più alte d’Europa a picco sul mare. Questa ripida falesia è il rifugio di ben due specie tanto rare quanto belle: è casa infatti sia per il Falco Pellegrino che per l’Aquila reale.
“Per definizione uno degli ultimi paradisi naturali, dove specie faunistiche come il Gabbiano Corso, il Falco della Regina e il Marangone dal Ciuffo, nidificano e vivono in simbiosi con un ambiente naturale ricco di endemismi, custoditi gelosamente dai guardiani del territorio: i pastori che ancora oggi pascolano le greggi di capre.”

Come si raggiunge